Zuffa di ferragosto, giovane vittima e imputato


Coinvolto in due procedimenti penali un 25enne, protagonista di una colluttazione durante una scampagnata il giorno dell’Assunzione

Il Ferragosto del 2019 sarà difficile da dimenticare per A.C., 25 anni,  coinvolto in una zuffa proseguita nelle aule di tribunale. Il giovane atripaldese, infatti, si ritrova oggi, assistito dall’avv. Luca Penna, ad affrontare un duplice procedimento penale: uno nella veste di imputato e l’altro di vittima. Ma andiamo con ordine. 

Il 15 agosto 2019 la comitiva del 25enne decise di trascorrere la giornata presso il bioparco “Rosabella” di Montella, una fattoria molto nota e accogliente, piuttosto frequentata da giovani e famiglie, attrezzata con tavoli e barbecue. Verso l’ora di pranzo il pallone con cui A.C. stava giocando insieme ai suoi amici finì sotto il tavolo occupato un’altra comitiva di giovani, di cui faceva parte F.D.P., 35enne di Pratola Serra. 

A quel punto il 25enne, mentre provava a scusarsi per l’accaduto, fu colpito prima con due pugni al volto e poi, per fortuna, schivò una bottiglia di vetro piena di vino che il 35enne di Pratola Serra gli lanciò contro con lo scopo di colpirlo. Il giovane reagì colpendo, secondo l’accusa, con un pugno l’aggressore e con un calcio una ragazza che era in sua compagnia, C.B., 33 anni, di Avellino. Al termine della zuffa sia il 25enne di Atripalda che il 35enne di Pratola Serra furono costretti a ricorrere alle cure dei sanitari riportando ferite guaribili, rispettivamente, in dieci e sette giorni. 

L’episodio ha generato due distinti procedimenti penali: il primo avviato dalla Procura della Repubblica di Avellino dopo la denuncia presentata dall’atripaldese nei confronti del pratolese, imputato per il reato di tentato delitto e lesioni, con aggravante dei futili motivi, attraverso l’uso di un’arma impropria (la bottiglia di vetro). 

La prima udienza si svolgerà domani, mercoledì 17 marzo, davanti al giudice Pierpaolo Calabrese del Tribunale di Avellino, nel corso della quale l’avv. Luca Penna, avvalendosi della testimonianza di quattro amici della vittima presenti quel giorno, cercherà di dimostrare che il suo assistito fu aggredito per primo e, di conseguenza, reagì spintonando senza colpire il suo aggressore. Dinamica che il legale atripaldese sosterrà anche nell’altro procedimento, quello nel quale il suo assistito risulta imputato di percosse e lesioni per aver colpito con un pugno il 35enne di Pratola Serra e con un calcio la 33enne di Avellino a seguito della denuncia presentata da entrambi dopo i fatti.



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