“Mazzetti”, il clima si fa… bollente


Torna a riaprirsi la ferita mai chiusa della sicurezza antisismica dell’edificio. I rappresentanti di classe escludono, però, di rivolgersi alla Procura

La “MazzettI” di via Manfredi

Clima teso alla scuola elementare “Mazzetti” di via Manfredi. Una settimana difficile che ha visto l’impianto centralizzato dei riscaldamenti in tilt. Dopo il sequestro “Mancini” e il blitz alla “Solimena” nella vicina Provincia, si è riaperta, infatti, la delicata ferita della sicurezza degli istituti scolastici. Sembra che una delegazione di genitori atripaldesi avesse deciso di sottoporre in settimana la questione della vulnerabilità dei plessi (“Adamo” di via San Giacomo, “Masi” di via Pianodardine e “Mazzetti” di via Manfredi”) alla Procura di Avellino. E così il timore che la stessa Procura possa attuare il sequestro della struttura, un intervento preventivo per permettere di arrivare al nocciolo della questione…

Ma si è esposta un’altra “fazione” di genitori di alunni frequentanti la “Mazzetti”: «Sentita la maggioranza dei genitori – si legge in un comunicato -, i rappresentanti delle classi del plesso “R. Mazzetti”, prendono le dovute distanze dalla eventuale possibilità che una rappresentanza di genitori di Atripalda voglia presentarsi presso il Tribunale di Avellino per sottoporre alle autorità preposte la situazione di tre plessi scolastici della città del Sabato. Nello specifico, la materna “Nicola Adamo”, l’elementare “Mazzetti” e la scuola Media “Masi” sono state già oggetto di verifiche da parte dell’Università del Sannio, commissionate dalla precedente amministrazione. Si ricorda che sul sito dell’Istituto Comprensivo di Atripalda è disponibile e scaricabile per una attenta visione il Certificato di Collaudo, rilasciato dall’Ufficio Tecnico del Comune di Atripalda. Tale Certificato è un sunto dell’esito delle verifiche strutturali avvenute nell’anno 2017 dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi del Sannio di Benevento. Inoltre, le nuove perizie, attestano che la staticità del plesso R. Mazzetti, risulta essere uguale a quella verificata nell’anno 2003».

Si ricorda che, per il laboratorio di ingegneria dell’Unisannio, incaricato delle verifiche di vulnerabilità sismica, per la “Masi”: «La capacità della struttura per le azioni sismiche previste dalla normativa vigente appare insufficiente non solo per le carenze di resistenza dei singoli elementi strutturali, ma anche per una concezione e organizzazione strutturale completamente avulsa dai criteri di progettazione sismica». E per la “Adamo” e “Mazzetti” la situazione è ancora più preoccupante: «Entrambe le scuole presentano un’organizzazione strutturale molto carente in termini di prestazioni sismiche».

Si tratta di un momento difficile e dominato, per certi aspetti dal caos, in cui non si riesce a fare chiarezza tra opinioni, riunioni e soprattutto ruoli.

Così, nel subbuglio sembra dileguarsi l’obiettivo comune: la sicurezza degli alunni in una zona ad elevato rischio sismico, dove “agibilità” non è sinonimo di “vulnerabilità”…



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Peppo x Peppo
Peppo x Peppo
7 anni fa

Signor Peppo è un punto di partenza sbagliato dire che la vulnerabilità di quelle scuole è riferita alla normativa vigente,ovvio che si faccia riferimento all\’ultima disponibile quando si fa uno studio ma se lo si facesse su quelle precedenti il risultato sarebbe lo stesso.Il perchè è semplice quelle scuole sono state costruite decenni fa quando non eravamo considerati zona sismica e nei progetti certe cose neanche erano da considerare data la definizione del territorio.Se riprendiamo quanto detto dalla relazione si capisce molto meglio lo stato della situazione,questa per le scuole Mazzetti e di via San Giacomo: \”Da una prima valutazione semplificata, tenuto conto che questi edifici sono stati progettati senza considerare azioni orizzontali derivanti dal terremoto (all’epoca del progetto e della realizzazione il comune di Atripalda non era collocata in zona sismica), si può concludere, che entrambi le scuole presentano un’organizzazione strutturale molto carente in termini di prestazioni sismiche. Inoltre, tenuto conto che molte ricerche attuali tendono a considerare il cosiddetto “rischio implicito”, cioè che il livello di rischio di edifici progettati con regole analoghe, hanno una elevata probabilità di avere lo stesso livello di rischio.\”
Scuola Media “Raffaele Masi”: \”La capacità della struttura per le azioni sismiche previste dalla normativa vigente, appaiono insufficienti non solo per la carenza di resistenza dei singoli elementi strutturali, ma anche per la concezione e l’organizzazione strutturale completamente avulsa dai criteri di progettazione sismica, coerenti con il fatto che la struttura è stata progettata nel comune di Atripalda nel 1966 quando la zona non era classificata come sismica.\”

Peppo
Peppo
7 anni fa

Il laboratorio sannita specifica che la vulnerabilità delle strutture è riferita alla normativa antisismica VIGENTE, quella che mette fuori Legge tutte le strutture della nostra città. Che facciamo demoliamo Atripalda e la ricostruiamo, affinchè sia in regola con la nuova normativa? O si spiega con chiarezza che tutte le strutture devono essere in regola con i requisiti di Legge richiesti nell’anno della costruzione?