Parla il fondatore del gruppo civico che ha dato vita alla lista che vede candidata a sindaco Nunzia Battista: A noi interessa soltanto il bene comune
Roberto Renzulli, volto noto di Atripalda, è stato, ed è, uno dei principali artefici di “Abc” che, per le elezioni amministrative del 12 giugno, candida a sindaco Nunzia Battista.
Renzulli, come spiega l’evoluzione del Comitato ABC da pagina facebook a lista civica?
«Il Gruppo ABC è nato il 24 novembre del 2019, perché avevamo esigenza di lottare contro il degrado e contemporaneamente promuovere la nostra città. Nel giro di poco tempo ci furono oltre mille iscritti, poi duemila e oggi oltre. Abbiamo pensato di creare una piazza virtuale, un luogo virtuale dove incontrarsi quotidianamente e far presente le criticità, il degrado, l’anemia politica che aveva colpito Atripalda. Dopo un po’, ci siamo resi conto che il gruppo era diventato l’unico luogo, anche se virtuale, dove si faceva politica. Ognuno scriveva qualcosa e si apriva inevitabilmente un forum politico. Per oltre due anni il gruppo facebook ha rappresentato un canale comunicativo importante, tanto da dare una coscienza civica, diversa e molto sentita. Ci siamo resi conto che i cittadini, attraverso il gruppo, acquistavano una nuova consapevolezza. Il dibattito tra gli utenti, stimolati dai post, dava sempre maggiore forza. Il senso civico e la ricerca di cambiamento hanno trasformato i nostri utenti in cittadini attivi, poi in un movimento. Abbiamo chiesto proprio a loro, nel novembre scorso, cosa fare: continuare a lamentarci o scendere in campo e chiedere l’impegno diretto alla amministrazione di questa città, nell’interesse del Bene Comune? Il resto lo conoscete».
Come spiega la candidatura a sindaco di Nunzia Battista, non è certo una figura nuova nel panorama politico locale.
«Fin dall’inizio abbiamo avuto le idee ben chiare, il nostro candidato ideale doveva essere una donna, una mamma, una figura moderata e soprattutto una persona con un minimo di esperienza politica, amministrativa e di campagne elettorali. Vi posso dire che abbiamo avuto tutti la stessa idea e in più posso dire che ne abbiamo parlato con altre associazioni cittadine, che ne condividevano il nome. Poi abbiamo scoperto che da alcuni sondaggi fatti tra i più giovani il nome di Nunzia superava di gran lunga quello di altri candidati. E così l’abbiamo incontrata e le abbiamo chiesto l’impegno alla candidatura».
Perché gli elettori dovrebbero scegliere voi, lista civica con pochi riferimenti istituzionali a livello locale, provinciale e regionale, piuttosto che una lista di partito più organizzata e strutturata, anche con contatti esterni.
«Parto proprio dalla fine: non vogliamo, o meglio non ci fidiamo più dei riferimenti provinciali o regionali. Anzi. Basta vedere lo spettacolo indecoroso dell’ente Provincia. Atripalda ha dato tanto ai rappresentanti politici provinciali e regionali, cosa hanno dato loro a noi? La sensazione è che i politici pensino più alle loro carriere che al Bene Comune. La così detta filiera istituzionale non paga più ed è per questo che chi oggi non vuole votare questi due PD in uno, volge la propria attenzione a noi. Dico questo perché le altre due liste, identificate come civiche in realtà non lo sono, visto che poi in pubblico si accompagnano con i consiglieri provinciali e regionali. Gli elettori che non vogliono votare questo PD, hanno scelto già noi, contro le logiche partitiche che ci hanno portato a questa situazione. Raccogliamo i voti di protesta, ma anche tanti voti di proposta».
Qual è l’elemento che vi caratterizza, la prima cosa che fareste al governo della città se l’elettorato dovesse premiarvi?
«Naturalmente l’elemento che ci caratterizza è la ricerca del Bene Comune. Abbiamo un programma caratterizzato in otto punti principali: marketing territoriale, promozione, turismo e commercio, sociale e benessere, innovazione tecnologica, progettazione e intercettazioni fondi, attenzione alle risorse e alle finanze, cultura e scuola, gestione beni e servizi pubblici, ambiente e territorio. La prima cosa da fare è dare decoro alla città, il nostro motto è: Atripalda Città a Colori, Città Europea. Oggi è diventata la profonda periferia del capoluogo, rifiuti e degrado ovunque. Curioso che proprio chi ci ha portato in questo stato, dopo quindici anni di cattiva amministrazione, ora si ricandidi e chieda il voto per combattere il degrado e il declino della città. Per tre volte si è votato in regime di monopolio, due liste che hanno occupato tutti gli scranni. Oggi, siamo noi l’alternativa ai due Spagnuolo».