CITTÀ SOTTO ASSEDIO


Il centro storico di Atripalda – e forse non solo quello – è in mano ad una banda di balordi. Possibile che nessuno riesca a fare qualcosa per fermarla? Da molti mesi, ormai, un gruppo di sfacciati delinquentelli si diverte a vandalizzare piante, panchine e arredi vari, con un atteggiamento di sfida verso la città che non può più essere tollerato. I residenti sono sconfortati, ma non vogliono consegnarsi all’inciviltà e levano un grido d’aiuto che deve essere raccolto per ristabilire un minimo di rispetto per cose e persone.

Probabilmente soltanto i controlli delle forze dell’ordine non sono sufficienti, andrebbe riattivato il prima possibile il sistema di videosorveglianza spento per ragioni di carattere prevalentemente burocratiche.

Si tratterebbe di istruire una pratica e predisporre una saletta di controllo con un paio di monitor, tutto qua, ed invece da quasi due anni ormai si preferisce continuare a tenere spento un impianto da oltre centomila euro che, se attivo, probabilmente avrebbe rappresentato un ottimo deterrente contro i ripetuti raid all’Ufficio tecnico, alla scuola dismessa di via Manfredi e, magari, anche ai numerosi furti che continuano a registrarsi in ogni angolo della città.

Se si aspetta che accada qualcosa di ancor più grave prima di fare qualcosa di concreto sarebbe davvero imperdonabile: tutti hanno a cuore la propria privacy e sarebbe preferibile non vivere costantemente sotto l’occhio di un grande fratello, ma dal momento che non siamo in grado di tenere più sotto controllo la città e di contrastare efficacemente, per esempio, anche atteggiamenti sempre più diffusi come parcheggiare l’auto dove pare, sporcare strade e marciapiedi e transitare con auto e furgoni sull’isola pedonale in Piazza, vuol dire che è necessario fare tutti un passo indietro per fare insieme un passo avanti verso la ricerca della… civiltà perduta.



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