La minoranza attacca il sindaco e presenta la sua “ricetta” per affrontare l’emergenza coronavirus


Dalla solidarietà alle categorie più esposte alle critiche per le misure poco incisive messe in campo finora dall’Amministrazione comunale, lunga nota del gruppo consiliare “Noi Atripalda” che si conclude con un vademecum di dieci punti

Il Gruppo Consiliare “Noi Atripalda”: Fabiola Scioscia, Maria Picariello, Francesco Mazzariello, Domenico Landi e Paolo Spagnuolo.

Il testo integrale di un documento sull’emergenza coronavirus che il gruppo consiliare “Noi Atripalda” ha diffuso attraverso un comunicato stampa.

Il Gruppo Consiliare “Noi Atripalda” esprime piena solidarietà a tutti gli operatori sanitari e alle forze dell’ordine impegnati in questa emergenza; a tutti i volontari (Misericordia e Protezione Civile), nonché a tutte quelle categorie di lavoratori che nonostante l’emergenza restano operativi per garantire beni e servizi essenziali.

Esprime, altresì, vicinanza a tutte le imprese che rendono, quotidianamente, Atripalda punto di riferimento a livello provinciale per il commercio e l’artigianato, e che oggi sono gravemente colpite da questa emergenza e costrette alla chiusura, nonché a tutti i liberi professionisti che, barricati nelle proprie abitazioni e negli studi professionali, portano avanti numerosi adempimenti atti a salvaguardare l’esistenza delle stesse attività imprenditoriali e professionali.

Quali consiglieri comunali avremmo voluto dare un maggiore contributo nella gestione dell’emergenza, ma il nostro appello alla collaborazione e condivisione, lanciato nei confronti dell’Amministrazione, non è stato accolto cadendo, così, nel vuoto.

Non è difficile comprendere che a seguito dei numerosi tagli che hanno interessato il settore della Sanità, il sistema sanitario nazionale stia “reggendo l’urto” solo grazie all’operosità oltre misura ed alle capacità dei suoi operatori (di ogni livello e mansione), oltre che all’attività di volontariato di numerose donne e uomini!

Ancora una volta con spirito collaborativo, esortiamo l’Amministrazione comunale a rispondere al grido di aiuto delle piccole attività commerciali, artigianali e produttive presenti sul nostro territorio, deluse dal non soddisfacente (per usare un eufemismo) decreto “CURA-ITALIA”.

Il decreto, con carattere d’urgenza, avrebbe dovuto essere emanato entro il 16 marzo 2020, per evitare il versamento delle imposte da parte dei contribuenti; è stato pubblicato solo il 19 marzo 2020 ed a oggi non ancora attuato nella sua totalità.

Le aziende hanno già pagato gli stipendi di febbraio, a breve pagheranno quelli di marzo e mentre la liquidità finanziaria diminuisce, creando ulteriore panico e disagio, intanto la cassa integrazione in deroga non è ancora attuata. A tal proposito, mentre scriviamo giunge una nota sulle istruzioni per le domande delle CIG (Cassa integrazione guadagni) in deroga per Covid 19 che non lascia ben presagire. Difatti, saranno accolte le domande in ordine di arrivo e fino ad esaurimento dei fondi disponibili, pertanto, è più che certo che molti imprenditori resteranno sicuramente esclusi.

Inoltre, ci giunge notizia che, ad oggi, solo alcuni istituti bancari hanno autonomamente deciso di sospendere le rate dei mutui e dei finanziamenti delle imprese e dei privati, mentre altre, a fronte del costo della sospensione, oltre alla ricapitalizzazione degli interessi, non si sono manifestate disponibili, almeno sino a quando il Ministero dell’economia e delle finanze emanerà, anche sul punto, norme attuative.

L’insufficienza delle misure economiche adottate culmina nella previsione di un contributo una tantum di 600 euro per gli artigiani e commercianti che appare come un’elemosina, infatti, basti pensare pensare che ci sono percettori di reddito di cittadinanza che prendono circa 780 euro al mese. Attenzione anche quest’ultimo provvedimento ad oggi non è ancora attuato. Se Sparta piange, Atene non ride. Per i liberi professionisti l’erogazione una tantum di 600 euro è prevista ai soli iscritti alla gestione separata mentre nulla è previsto per tutte le professioni ordinistiche.

E’, quindi, pressoché necessario un intervento dell’Amministrazione comunale di Atripalda, cioè dell’istituzione più prossima alle categorie citate.

Per chi come “NOI” vive quotidianamente il territorio, anche nei momenti di difficoltà, è risultato semplice intercettare il malumore diffuso di numerosissimi imprenditori atripaldesi rispetto a tale situazione di emergenza.

L’adozione di provvedimenti (in parte già anticipati dal gruppo consiliare “Noi Atripalda”) volti a tutelare le categorie di commercianti, artigiani e liberi professionisti costituirebbe l’occasione per dimostrare che l’Amministrazione non si limita (come sta avvenendo sistematicamente nella gestione dell’emergenza) a seguire la scia di altri Comuni o ad adottare misure derivanti dai decreti emanati dalle Istituzioni sovracomunali.

Ribadiamo, pertanto, l’impellente quanto urgente necessità di istituire un tavolo di crisi, anche con incontri in video conferenza, per la condivisione della gestione territoriale dell’emergenza da Covid 19, in termini di provvedimenti di natura sanitaria, socioassistenziale ed economica al fine di provvedere alle seguenti esigenze:

1. Emanazione di misure per migliorare la diffusione dei comportamenti dei singoli cittadini circa il contenimento del contagio da Coronavirus.

2. Ricevimento da parte dei cittadini di istruzioni chiare circa l’ottimizzazione dei tempi e modalità di approvvigionamento dei beni di prima necessità;

3. Ricevimento da parte dei cittadini di istruzioni chiare e circostanziate circa il comportamento da assumere nel caso in cui lo stesso cittadino riscontrasse i sintomi che possano ricondurre ad una probabile positività al Covid 19.

4. Trasferimento, a tutti gli organismi deputati (Ministeri, Assessorati regionali, Prefetto, associazioni di categoria e datoriali), delle esigenze dei soggetti possessori di Partita Iva, al fine di spronare, detti soggetti deputati, verso un netto cambio di rotta rispetto alle esigue misure emanate a tutela degli imprenditori e professionisti, proponendo misure dignitose e calzanti alle reali esigenze.

5. Previsione, nel costituendo bilancio previsionale 2020, di uno stanziamento di risorse economiche a favore delle attività imprenditoriali e professionali oggetto di chiusura, operanti sul territorio di Atripalda, a valere quale contributo a titolo di rimborso per affitti e utenze riferiti ai mesi dell’emergenza.

6. Previsione, nel costituendo bilancio previsionale 2020, di uno stanziamento di risorse economiche a favore delle famiglie bisognose, a valere quale contributo per l’acquisto di beni di prima necessità per tutta la durata dell’emergenza, da sottrarre ai capitoli di bilancio per manifestazioni ludiche e ricreative.

7. Emanazione di provvedimento della Giunta Comunale di sospensione fino a fine emergenza di ogni attività di accertamento di tributi locali, di emissione di nuovi ruoli TARI 2020, nonché di sospensione per almeno 6 mesi delle rateizzazioni in corso.

8. Emanazione di provvedimento della Giunta Comunale di sospensione fino a fine emergenza dei canoni di locazione abitativa, nonché di sospensione per almeno 6 mesi delle rateizzazioni in corso per il recupero dei canoni arretrati.

9. Prevedere la predisposizione di un piano di fattibilità, con cronoprogramma, per l’allestimento di locali attrezzati, di proprietà del Comune, per la quarantena dei concittadini eventualmente positivi che vivono in ambienti non rispondenti alle esigenze del caso.

10. Procedere all’acquisto di test rapidi per la diagnosi della contaminazione da Covid 19, da utilizzare nell’ipotesi di dove individuare e circoscrivere eventuali filiere di contatti tra soggetti positivi, onde bloccare sul nascere l’ipotesi dei primi contagi che si dovessero verificare nel nostro comune.

Il Gruppo Consiliare “Noi Atripalda”

(Fabiola Scioscia, Maria Picariello, Francesco Mazzariello, Domenico Landi e Paolo Spagnuolo)



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