Non è facile mantenere la calma in situazioni come quella che stiamo vivendo in questi giorni: improvvisamente il Coronavirus si è impadronito della nostra vita, evidenziando le nostre fragilità e le nostre paure per un fenomeno dalle conseguenze ancora tutte da valutare. In casi come questi non ci sono grandi iniziative da assumere, se non quelle di evitare allarmismi ingiustificati, adottare buone prassi igienico-sanitarie ed affidarsi alla Medicina che prima o poi troverà il modo per neutralizzare il virus.
Nel frattempo la calma ed il senso di responsabilità rappresentano le uniche azioni da compiere, naturalmente non trascurando di pretendere dalle istituzioni deputate che facciano tutto quanto sia necessario per salvaguardare in primis la salute della popolazione e poi anche l’economia, già duramente messa alla prova da una crisi che sembra non finire mai.
Anche ad Atripalda si è registrato negli ultimi giorni ciò che si è visto un po’ dappertutto e cioè una grande preoccupazione per gli studenti, tornati fra i banchi di scuola dopo i due giorni di chiusura per Carnevale, in un clima di grande incertezza generale. E poi la paura per le persone che nel frattempo erano state al Nord, magari proprio nelle zone dichiarate “focolai” del virus, alle quali è fatto obbligo di comunicarlo alle autorità sanitarie. E la corsa all’approvvigionamento dei prodotti disinfettanti e delle mascherine, al punto da farne schizzare i prezzi alle stelle.
La vita della nostra cittadina, insomma, al pari di tutte le altre realtà, è stata sconvolta da un fenomeno assurdo e continua faticosamente nell’attesa di una buona notizia, di un passo avanti, di una novità che aiuti tutti a guardare al futuro con ottimismo.