Olimpiadi di matematica, la “Masi” in finale


La scuola secondaria di primo grado “Raffaele Masi” per la terza edizione consecutiva (non contiamo l’anno della pandemia) si è qualificata alla gara nazionale delle Olimpiadi del Problem Solving (OPS)

La “Masi”

Nell’idea di tutti sappiamo che le Olimpiadi sono una competizione tra partecipanti di scuole diverse di tutta Italia, ma quelle del Problem Solving? Il motto del dipartimento di matematica è: “se i ragazzi sanno fare un’operazione e non sanno risolvere un problema di vita reale a cosa serve la matematica?!”. E le OPS danno l’opportunità di applicare strategie diverse e innovative per la risoluzione dei problemi di vita reale. Hanno partecipato liberamente i ragazzi delle classi terze, ai quali è stato chiesto uno sforzo in più: studiare e approfondire strategie risolutive che affondano le loro radici nelle STEM (dall’inglese Science, Technology, Engineering e Math) di cui si sente tanto parlare oggi. Le strategie più utilizzate sono la schematizzazione di un problema, i grafi, crittografia e soprattutto algoritmi informatici; infatti, i ragazzi hanno imparato il più elementare linguaggio di programmazione, capendo che un pc o un’applicazione di un telefonino sono operativamente oggetti banali a cui vengono dati dei comandi (scritti da una persona) e che aiutano a risolvere semplici problemi. Per esempio una semplice procedura permette di determinare il più piccolo di numeri tra migliaia di numeri, oppure eseguire con migliaia e migliaia di dati semplici operazioni. Ma non è tutto qui! Le OPS affrontano anche quesiti di analisi di un testo in italiano e problemi di lingua inglese. Infatti la competenza europea imprenditoriale si traduce nella capacità creativa di chi sa analizzare la realtà e trovare soluzioni per problemi complessi, utilizzando l’immaginazione, il pensiero strategico, la riflessione critica. Insomma alla “Masi” di Atripalda si formano, o almeno si prova, cittadini europei capaci di sviluppare quelle competenze di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, l’occupabilità, l’inclusione sociale, uno stile di vita sostenibile, una vita fruttuosa in società pacifiche, una gestione della vita attenta alla salute e la cittadinanza attiva. Adesso, però passiamo la parola agli studenti, veri protagonisti delle sfide. 

Cosa vi ha lasciato questa esperienza? 

«Abbiamo imparato tanto, affrontando problemi in maniera completamente nuova, approfondendo le nostre abilità linguistiche e logiche. Inoltre, nella terza gara di Istituto una nostra squadra si è classificata prima! Che orgoglio vedere il nome della nostra scuola in cima alla classifica!».

Come si sono svolte le gare?

«Le gare sono di due tipologie: individuali e a squadre. Ci siamo divertiti a fare squadra. La pandemia non ci ha permesso di svolgerle sempre in presenza, ma è stata un’esperienza bellissima; infatti i primi due anni della DaD (Didattica a Distanza) ci hanno fatto sentire soli, ognuno nella propria stanza a casa senza interagire con altri. Invece le OPS ci hanno permesso di conoscere altri studenti di altre classi terze e ci siamo sentiti parte di un unico obiettivo: portare in alto in classifica il nome dell’istituto di cui facciamo parte “IC De Amicis – Masi”». 

C’è qualcuno che vi ha aiutato in queste sfide? 

«Nelle gare era assolutamente vietato l’aiuto dei docenti, abbiamo svolto tutto da soli, con pochissime indicazioni (state attenti alla traccia, tenete a mente il tempo, attenzione alle risposte etc…), che ci vengono date sempre durante le verifiche in classe. Le docenti del dipartimento di Matematica ci hanno affiancato e supportato in un corso, svolto di pomeriggio, per spiegarci alcuni semplici problemi, per il resto però abbiamo svolto tutto da soli». 

C’è qualcosa che volete aggiungere?

«Sì, ci aspetta la gara nazionale a squadre, che si svolgerà online, per il secondo anno consecutivo. Come ci ha detto una docente di matematica C.C., “I ragazzi delle altre scuole devono chiedersi ma dove si trova Atripalda? Ora lo cerco su Google Maps! E’ una città in provincia di Avellino in Campania!”. E noi ci impegneremo al massimo, con qualche paura, dimostrando in primis a noi stessi che l’impegno e la determinazione, alla fine, vengono sempre ricompensati». 

I ragazzi della “Masi”



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