Il periodico pubblicato dalla redazione del liceo coordinata dalla prof.ssa Ammaturo si è piazzato quinto ad un concorso nazionale
La redazione di “Voce fuori campo” a Cesena
Soddisfazione per il liceo statale “De Caprariis” che è arrivato quinto a Cesena per il giornalino di istituto “Voce fuori campo” diretto dalla professoressa Pina Ammaturo. Licei di tutta Italia sono arrivati nella città romagnola per la la premiazione della quindicesima edizione del concorso nazionale “Fare il giornale nelle scuole” del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
Nel centro storico di Cesena, nella suggestiva cornice del teatro “Alessandro Bonci”, il giornale del liceo si è aggiudicato il quinto posto a livello nazionale partecipando alla cerimonia di premiazione alla presenza del sindaco di Cesena, Paolo Lucchi e dal redattore della Domenica sportiva (testata Rai) Riccardo Cucchi. Un importante traguardo per il giornalino del liceo atripaldese, che racchiude non soltanto i dettagli delle attività dell’istituto scolastico, ma anche riflessioni sulle tematiche attuali. Tra le rubriche che include il giornalino, inoltre, tra le più apprezzate troviamo quella denominata “Opinioni a confronto” che, partendo da un argomento di discussione, mette a confronto diversi punti di vista degli studenti, che sfruttano questo spazio soprattutto come stimolo per la propria crescita personale.
Una bella esperienza, dunque, che ha permesso agli aspiranti liceali giornalisti di partecipare a Cesena come protagonisti del concorso dell’Ordine nazionale dei giornalisti. La delegazione di ragazzi partecipanti ha infine assistito al forum dal titolo “I nuovi orizzonti del giornalismo nell’era delle fake news” con relatori Carlo Verna (presidente del Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti), Paolo Giacomin (direttore del quotidiano nazionale, Il Resto del Carlino), Cristina Nadotti (Redattore senior di Repubblica) e Antonio Farnè (Caporedattore Rai Emilia Romagna). Un’occasione – oltre alla premiazione – per avvicinarsi ai grandi del giornalismo italiano e sognare, almeno per un giorno, di fare questo mestiere difficile, a tratti impossibile, però maledettamente importante e necessario.
